domenica 6 febbraio 2011

B.B.M. - S.Faustino 4-3: Con il cuore...e con il culo

La B.B.M. versione 2010/11 ha i soliti difetti di sempre: manca di continuità, ha un gioco poco organico, fa caciara per colpa di Bertelli in panchina...però una qualità ce l'ha: il cuore. Dopo la vittoria in rimonta contro la capolista Violino, nella prima gara del nuovo anno, gli uomini di mister Mulè compiono una nuova impresa a distanza di sei giorni sconfiggendo 4-3 il San Faustino, terza forza del campionato. E' la seconda vittoria consecutiva contro compagini attrezzate, il decimo punto nelle ultime quattro gare. Lo diciamo a bassa voce, ma sembra che quest'anno la salvezza potrebbe essere cosa nostra con qualche giornata d'anticipo. E, chissà, ora possiamo tornare a sognare.

Senza Di Pietro e Saitta, la B.B.M. ripropone Sorlini dal primo minuto nonostante la presenza saltuaria del pupillo di Bertelli (peraltro ignaro della formazione sino al via) agli allenamenti. La scelta, nel prepartita, suscita qualche mugugno tra gli esclusi. Nel primo tempo, tuttavia, specialmente all'inizio, è proprio il numero dieci a fare la differenza in attacco prima di spegnersi alla distanza. Al 7', su assist illuminante di Donda, si coordina alla perfezione e al volo, in stile Van Basten agli Europei 88, coglie la traversa da posizione impossibile. Sarebbe stato il gol dell'anno. Ne trova uno bello, ma non allo stesso modo, tre minuti dopo. Stop al volo e sombrero al difensore, esterno destro sempre al volo e palla in rete. 1-0 e applausi. La difesa, con Nicolini e Cristiano tirati a lucido, regge bene sino al 16' quando la retroguardia si fa beffare in contropiede per l'1-1. La B.B.M., strano ma vero, si riprende subito. Davide Milini diventa il mattatore: il 2-1 arriva di testa su rimessa laterale, il 3-1 sugli sviluppi di uno "schema" da calcio d'angolo su assist di Tortelli.

Dopo il riposo, ad ogni modo, il San Faustino va alla carica e mostra tutto il suo potenziale al cospetto di una B.B.M. stanca e rintanata in difesa. Andiamo in sofferenza, non usciamo più dalla nostra metà campo e ci affidiamo solo a lanci
lunghi senza costruire nulla per almeno venti minuti. Gli ospiti accorciano le distanze al 5' e, due minuti più tardi, solo la correttezza di un loro giocatore convince l'arbitro a non assegnare un rigore che aveva inesistente che aveva già
scatenato l'ira funesta di Bertelli in panchina. Entra Marini per Tortelli, anche Milini jr per Sorlini. Il fortino davanti a Bortolozzo regge sino al 16' quando, direttamente da calcio d'angolo, il nostro portiere viene infilato per la terza volta.

Il 3-3 sembra transitorio, un prologo per un sorpasso annunciato. Bortolozzo evita il tracollo con una parata da urlo sotto la traversa e il nostro assetto iper difensivo, in qualche modo, produce gli esiti sperati seppur con una sofferenza
inaudita.

A recupero quasi iniziato, poi, quando Bertelli già afferma che firmerebbe un pari con il sangue, ecco il coniglio dal cilindro ormai inaspettato. Alessandro Milini lavora un palla sporca sulla trequarti, ciabatta il tiro di sinistro e la palla
casualmente finisce dalle parti di Marini, che passava in attacco quasi per caso. Quest'ultimo prova una conclusione di sinistro di prima intenzione, la sbaglia e la palla gli finisce sullo stinco destro cambiando traiettoria e spiazzando il
portiere. Incredibile.

Panchina in giubilo totale, Bertelli entra in campo gridando a più riprese "Che culo, che culo". E poi iniziano i due minuti più lunghi della recente storia della B.B.M. Con un San Faustino in crisi di nervi e incredulo per la piega assunta dal
match, però, passano più veloci di quanto si potesse temere. E arrivano tre punti, tanto sofferti quanto pesanti. Nel volto di Bertelli, esausto e stramazzato al suolo dopo il triplice fischio per almeno dieci minuti, c'è tutto il pathos di una gara
soffertissima e vinta con quella fortuna mai avuta durante l'anno. E con un grande cuore.

A otto giornate dal termine, con una gara da recuperare rispetto alle avversarie, la B.B.M. resta sesta ma si è lasciata alle spalle la zona pericolo e non è poi lontana dal resto del gruppo. Il secondo posto, che vuol dire playoff, dista otto lunghezze. Virtualmente cinque, se il recupero con la Badia ci sorriderà. E tre delle prime cinque sono già state affrontate nel girone di ritorno, cogliendo sette punti su nove a disposizione. Non fosse che questa squadra è inaffidabile, manca di qualità e gioca con la forza dei nervi invece che con la testa, si potrebbe quasi sperare ancora in un miracolo. Anche se questo 4-3 già gli assomiglia molto e la buona sorte, quando passa una volta, ci mette parecchio prima di ripresentarsi alla tua porta...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Proporrei di mettere, come per Berlusconi, un rialzo nel tacco delle scarpe da calcio di Donda, così i goal su calcio d'angolo li potrà evitare... :-)