Bertelli come Marrazzo: "Mi dimetto da allenatore, resto solo da presidente"

A fine gara, sfogo quasi drammatico di Bertelli, che ha deciso di abbandonare la panchina dopo 162 gettoni nella storia di una squadra creata da lui nel lontano 2003-04. La decisione era nell'aria, per i già spiegati motivi lavorativi, ma è maturata a caldo dopo il match: "Oggi ho fatto io la formazione e i cambi, tuttavia non conduco più gli allenamenti e mi accorgo di non avere la situazione sotto mano. E' giusto che sia il mio vice Squadrito a prendere le redini del gruppo anche in partita, la squadra deve avere una figura di riferimento diversa da me. Ho detto in passato che la B.B.M. ero io e forse esageravo, da oggi non sarà comunque più così. Faccio un passo indietro e mi dimetto come allenatore.

Resto presidente, non mollo affatto la baracca: seguirò sempre la squadra in trasferta e, quando giocherà in casa senza di me, il mio cuore sarà sempre con loro. Spero che i ragazzi capiscano questo gesto, finalizzato a farli svegliare: la situazione è molto difficile, in passato siamo usciti da momenti peggiori ma c'è qualcosa che non va ed è evidente. Il gruppo deve ricompattarsi, ritrovare un'identità tattica e soprattutto fare punti per evitare una retrocessione dalla quale, come detto più volte, scatterebbe immediato o quasi il fallimento del nostro lungo progetto".

Vuole dare una scossa il funambolico presidente, ci riuscirà anche stavolta?